Mercoledì 26 aprile alle ore 17:45 si terrà, presso la libreria Ubik Irnerio in via Irnerio a Bologna, la presentazione del libro ‘Il bandito della Guerra fredda‘ di Pietro Orsatti.
Insieme all’autore intervengono: Luigi Notari e Federico Lacche direttore di Libera Radio
In questo Paese, dove l’atto di nascita della Repubblica fu sfregiato immediatamente dalla strage di Portella della Ginestra, ogni frazione di verità è stata macchiata da una montagna di menzogne.
Se l’incubatrice della Guerra fredda fu la Conferenza di Yalta, la Sicilia dal luglio 1943, rappresentò uno dei primi terreni in cui si iniziò a combatterla. Al centro di questo scenario Salvatore Giuliano, protagonista di una delle stagioni più oscure della storia del Paese e della Repubblica: strumento di intrighi internazionali e di un tentativo di colpo di Stato che doveva scattare immediatamente dopo la strage di Portella della Ginestra del primo maggio 1947 con l’appoggio e l’ispirazione dei servizi statunitensi. Il libro racconta – attraverso l’analisi di documenti, in parte anche inediti, e la rilettura della cronaca giudiziaria e politica dell’epoca – chi fosse il sanguinario bandito di Montelepre: fascista dopo il 25 luglio 1943, mafioso affiliato alle cosche più potenti del palermitano, separatista per fede anticomunista e, infine, strumento delle trame della nuova politica nazionale. Il peccato originale della Repubblica Italiana.
Nato a Ferrara nel 1963, cresciuto a Roma, espatriato più volte per lavoro.
Ha collaborato per numerose testate giornalistiche italiane ed estere occupandosi di ambiente, lavoro, mafie e esteri. Ha lavorato presso il gruppo parlamentare verde (11esima legislatura) ed è stato uno dei membri dei comitati nazionali per i referendum “caccia” e “nucleare” del 1986. Ha avuto incarichi e lavorato in associazioni ambientaliste come Legambiente e Friends of the Earth. Ha realizzato progetti web e campagne per ActionAid, Anci, Un ponte per, Ricerca e Cooperazione. Ha lavorato e pubblicato, fra gli altri, per Diario fin dalla sua fondazione, il manifesto, Agenzia Dire, L’Unità, Editoriale la Repubblica (in particolare MicroMega), Carta, La Nuova Ecologia, Reporter, Arancia Blu, Modus, Liberazione, Rassegna Sindacale, Avvenimenti Left/Avvenimenti, Liberazione, Terra, AntimafiaDuemila, Dazebao News, Roma Report, Peace Reporter, I Siciliani giovani. Ha collaborato con Rai, Telesur, RedeBras e RadioPop, Radio Città Futura, Arcoiris.tv. E’ stato fondatore del progetto editoriale de Gli Italiani.
Ha, realizzato numerosi documentari sia come autore che regista e ha scritto per il teatro e curato la regia di alcuni spettacoli.
Come documentarista ha firmato i lungometraggi “Fome Zero Sede Zero” e “Lona Preta” (realizzati in Brasile) e “De Ma – Trasformazione e declino” finalista del festival “Cinema e Lavoro” promosso dalla Cgil nel 2007. Nello stesso anno ha girato un ritratto di Lidia Menapace “Ci dichiariamo nipoti politici”. Ha realizzato numerosi i mediometraggi In Italia, Brasile, Mozambico e Sud Africa, fra cui “Il lato umano”, “Utopia Luar”, “Get on Board”, “Sulla stessa barca”, “Gli angeli del Brasile”. Ha collaborato alla realizzazione dello spettacolo teatrale “Bambini a dondolo” di Giulio Cavalli e scritto e curato la regia degli spettacoli “Cantata dal basso”, “Clic” e “Il lampo verde”.
Ha pubblicato nel 2009, per la casa editrice Socialmente, il libro A schiena dritta; con Coppola editore L’Italia cantata dal basso (2011) e Segreto di Stato (2012); con Errant Editions gli ebook Roma – un reportage e Utopia Brasil e altri due ebook Il lampo verde e L’Era Alemanna in self publishing. Successivamente ha scritto per Imprimatur il libro inchiesta Grande Raccordo Criminale (2014), di cui è coautore insieme alla giornalista Floriana Bulfon, seguito da Roma brucia (2015), In morte di Don Masino (2016), Il bandito della Guerra fredda (2017) e con Antonio Ingroia Le trattative (2018). Con Imprimatur ha anche ricoperto l’incarico di curatore di collana e editor.
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